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Giovanni Miani

Oltre a Belzoni, un altro avventuriero veneto va ricordato per il suo indubbio contributo nella ri-scoperta dell'Egitto in epoca moderna: l'esploratore Giovanni Miani.

L'esploratore veneziano di origini rodigine (17 marzo 1810 - 21 novembre 1872) affrontando tre volte il corso del Nilo e, seguendo la via aperta da Angelo Vinco, Giovanni Beltrame, Andrea de Bono e Orazio Antinori, è senza dubbio l'italiano che più risale il grande fiume, giungendo a 3° 35' Lat. N.
Durante questi lunghi e pericolosi viaggi, come ha modo di raccontare nel suo diario, alla ricerca delle sorgenti di questo fiume, raccoglie e in seguito dona a Venezia - ma anche a Parigi, Roma e Vienna - un ingente patrimonio etno-antropologico, composto di materiali dei più vari e volto, soprattutto, a sorprendere chi volesse conoscere le sue vicende e a rendere più vividi i suoi racconti.

Nonostante l'impegno profuso nel tentativo di giungere alle sorgenti del Nilo, durante il terzo viaggio, nel 1872, l'esploratore veneto viene a mancare prima di raggiungere la meta, in una località situata tra i fiumi Uele e Bokomandi, in Congo. I suoi resti, fortunosamente riportati qualche anno più tardi in patria, vengono affidati all'Accademia dei Concordi di Rovigo, sua città natale, dove ancora oggi sono conservati.

 

Giovanni Miani

Monumento di Largo Libertà a Rovigo dedicato a Giovanni Miani, realizzato da Virgilio Milani nel 1931.
(Foto Associazione Culturale Minelliana Rovigo)

La collezione etnografica di Miani è da lui stesso definita in una nota al Direttore dell'allora museo Correr di Venezia, cav. Lazari, come un insieme di: "prodotti naturali, articoli d'abbigliamento e di costume, armi, prodotti industriali, ceramica e mummie umane, di coccodrilli e ornitorinchi". Tale patrimonio di aggira attorno ai 1800 oggetti di varie tipologie.

Nel 1866 la collezione entra a far parte effettiva del patrimonio veneziano, al primo piano dell'attuale edificio, allora sede anche delle collezioni d'arte del Museo Correr e oggi rinnovata sede del Museo di Storia Naturale di Venezia. L'intera collezione Miani è tutt'oggi esposta secondo le sue disposizioni.

I reperti legati al mondo egizio della collezione Miani non sono molti, però, come spesso accade, sono poco noti ai più. Quindi, accanto ai reperti più noti - due mummie di coccodrillo e una mummia di "sacerdotessa" - il progetto EgittoVeneto ha posto l'attenzione su un piccolo lotto finora mai pubblicato e composto da alcuni scarabei, amuleti, un sandalo, alcuni frammenti di lino e quattro mummie di piccoli di coccodrillo, uno dei quali ancora avvolto in bende di lino.